Importo richiesto: 25.000 € rimborsabili in 120 mesi. TAN: 6.61%. Importo totale del credito: 33.932.4 €. TAEG massimo: 16.43%.
Sicuramente è noto a tutti che, quando vengono concesse delle somme a credito, indipendentemente dalla tipologia di prestito che viene scelta dal contraente, si applica ad esse un interesse.
L'interesse è la somma di denaro rimborsata dal prenditore (debitore) al prestatore (creditore) per l'accesso al capitale richiesto. L'unica eccezione si ha con quella categoria di prestiti, solitamente a breve termine, che non prevede interessi. In linea generale, si tratta di offerte rientranti in promozioni proposte dai vari istituti finanziari, ai fini di stimolare la concorrenza. Le tipologie di interesse più conosciute sono il tasso di interesse fisso e il tasso di interesse variabile, che presentano caratteristiche differenti. In questa guida verrà approfondito il significato di entrambi i tipi di interesse, così come i rispettivi vantaggi e svantaggi.
Un tasso di interesse è detto variabile quando il suo valore cambia durante la durata del prestito. La variazione è causata dalle fluttuazioni dell'indice di riferimento, a cui si aggiunge il margine fisso applicato dalla banca. Ciò significa che il tasso di interesse sale o scende ogni volta che l'indice di riferimento, come EURIBOR o EONIA, varia.
Dato che il tasso di interesse può aumentare, anche il pagamento mensile può aumentare. Più lunga è la durata del prestito, più rischioso è scegliere un prestito con un tasso di interesse variabile. Questo a causa dell’incertezza dei risvolti in un lungo lasso di tempo, che può essere caratterizzato, quindi, dall’aumento dei tassi.
Come accennato in precedenza, l'interesse variabile oscilla nel tempo e comporta la variazione dei tassi applicati ad un prestito. Le tipologie di prestito che prevedono più spesso l’applicazione di tassi variabili sono le carte di credito. Non solo, quando viene fatta domanda per un mutuo, si ha la possibilità di scegliere il tasso di interesse che si preferisce. Alcuni istituti di credito in Italia offrono anche prestiti, rientranti nella categoria dei prestiti al consumo (come i prestiti personali), a tasso variabile.
L'interesse variabile è collegato ad un benchmark specifico, che traccia un tasso di interesse di base utilizzato dagli istituti di credito.
Di solito è possibile trovare il parametro di riferimento preferito dall’istituto emittente nel contratto di prestito. Esistono diversi tipi di indici in uso, quindi è bene leggere attentamente i termini del proprio contratto, se si sceglie di optare per un prestito a tasso variabile.
Il tasso di interesse fisso è caratterizzato da un valore che non muta nella durata stabilita per il rientro del prestito. Inoltre, la percentuale che viene applicata al prestito viene decisa al momento della stipula del contratto di credito.
Un tasso di interesse fisso non implica cambiamenti in base all’andamento di un benchmark, come è per l'interesse variabile. Dunque, questa opzione è vantaggiosa per coloro che vogliono avere una conoscenza certa dell’ammontare della rata mensile del prestito per l'intero periodo della concessione del credito.
Al momento della stipula del contratto di credito, il tasso di interesse fisso è solitamente superiore al tasso di interesse variabile, poiché il creditore si assume un rischio maggiore rispetto a quelle che potrebbero essere le fluttuazioni del mercato finanziario durante a durata del prestito.
Dato che il tasso di interesse fisso non è legato ad alcun benchmark, e il suo valore è fissato al momento della stipula del contratto, esso è l'opzione preferibile per i mutuatari che non vogliono subire gli sconti degli interessi in aumento e, di conseguenza, di rate mensili fluttuanti.
Anche se il tasso di interesse variabile può essere inferiore a quello fisso in alcuni mesi, contribuendo a risparmiare denaro, il rischio a cui la scelta di questo tipo di interesse espone i contraenti è maggiore.
Un ottimo esempio per mettere in parallelo i due tipi di interesse può essere ricavato dallo storico degli ultimi mesi del 2022.
Infatti, i prestiti a tasso variabile sono aumentati notevolmente a causa dell’innalzamento delle curve dei benchmark. La rata mensile dei prestiti di molte persone ha, quindi, raggiunto valori quasi doppi all’andamento normale, causando molta preoccupazione e panico.
Con un prestito a tasso fisso, si è sollevati da tali preoccupazioni, grazie al fatto che i tassi rimangono invariati, indipendentemente dall'aumento di un benchmark X o Y.
Viene naturale chiedersi quale opzione sia migliore tra il tasso variabile o il tasso fisso.
Innanzitutto, prima di accendere un prestito, è importante considerare la propria situazione finanziaria e i termini e le condizioni associati a ciascun prestito a cui si è interessati. Confrontando diversi prestiti, si può trovare l'opzione più adatta alle proprie circostanze, che può essere sia a tasso fisso che variabile.
Comunque, bisogna tenere presente che il tasso di interesse è solo una parte del costo totale del prestito. È necessario considerare anche altri fattori che contribuiscono alla convenienza di un prestito.
Entrando nei dettagli, va detto che entrambi i tipi di interesse hanno una propria serie di vantaggi e svantaggi. Di seguito, vengono proposti i principali:
Vantaggi dell'interesse variabile:
Svantaggi dell'interesse variabile:
Vantaggi dei tassi di interesse fissi:
Svantaggi dei tassi di interesse fissi:
In conclusione, la scelta tra interesse fisso e variabile dipende dalle preferenze e dalla situazione finanziaria di ciascun contraente.
Il tasso fisso offre la certezza dei costi previsti durante la durata complessiva del prestito, una protezione dagli aumenti dei tassi di interesse e grande stabilità, ma può comportare costi iniziali e commissioni di rimborso anticipato maggiori.
Invece, l'interesse variabile può offrire rate mensili più basse e maggiore flessibilità, ma comporta incertezza sui costi e il rischio di un aumento nei tassi di interesse. La scelta tra tasso fisso e variabile deve essere fatta dopo un'attenta analisi delle opzioni e delle esigenze finanziarie individuali, ed è spesso consigliabile la consulenza di un esperto finanziario.
Emil usa la sua esperienza per fare la differenza nel settore finanziario. Ha studiato presso la Southern Denmark University, in Danimarca, ed è direttore generale di Intelligent Banker dal 2013, dove ha aiutato più di 500.000 utenti di tutto il mondo con le loro esigenze finanziarie.